I miracoli di Gesù

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Gesù guarisce un malato grave (374.8)

La donna, con la testa dentro l'uscio di casa, chiama forte:
"Giacobbe! Giacobbe! Sali sul tetto. Affacciati. Non temere."
L'uomo dopo qualche momento si mostra al parapetto del terrazzo. Un viso giallastro, gonfio, la gola fasciata, una mano fasciata... un rudere di uomo corrotto... Guarda con gli occhi acquosi del malato di ignobili malattie. Chiede: "Chi mi vuole?"
"Giacobbe, c'è il Salvatore!..." La donna non dice di più ma pare voglia ipnotizzare il malato, trasfondergli il suo pensiero....
L'uomo, sia che senta questo pensiero di lei, sia che abbia un moto spontaneo, tende le braccia e dice:
"Oh! liberami! Io credo in Te! E' orribile morire così!"
"E' orribile mancare al proprio dovere. A questa non pensavi? Non ai figli?"
"Pietà, Signore... Per essi, per me... Perdono! Perdono!" E si abbatte sul muretto piangendo, le mani fasciate sporgenti con tutto il braccio, che resta scoperto per la manica che sale in alto, chiazzato già dalle prossime pustole, gonfio, repellente.... L'uomo, così come è messo, pare un burattino macabro, una salma gettata lì, già in procinto di decomporsi. Fa pena e nausea insieme.
La donna piange, sempre nella polvere, in ginocchio. Gesù pare attendere una parola ancora....
Finalmente essa scende, fra i singhiozzi: "Gemo a Te nella costrizione del cuore! Dammi almeno promessa che essi non patiranno la fame.... e poi... me ne andrò rassegnato all'espiazione. E Tu fa' salva l'anima mia, Salvatore benedetto! Questa almeno! Questa almeno!"
"Sì. Ti guarisco. Per gli innocenti. Per darti modo di mostrarti giusto. Comprendi? Ricordalo che il Salvatore ti ha guarito. Dio, dal modo come tu risponderai a questa grazia, ti assolverà delle tue colpe. Addio. La pace a te, donna."
E se ne va quasi di corsa incontro a quelli che vengono dal Getsemani. Neppure i gridi dell'uomo che si sente e vede guarire lo fermano, e non quelli della moglie...